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A volte la storia ci dà ragione

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  • Categoria dell'articolo:La Redazione

Come molti di voi sanno, nel 2012 abbiamo organizzato un convegno divulgativo aperto a tutti.

Esso trattava la situazione associativa sulla Sclerosi Multipla e la CCSVI radunando in una stanza del Comune di Monterotondo un bel po’ di associazioni che in quell’anno erano presenti sul territorio nazionale.

A quella riunione fu invitato anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, l’On. Maurizio Perazzolo, Presidente IX Commissione Lavoro, Pari Opportunità, Politiche Giovanili, Politiche Sociali, Che chiaramente sapeva poco sulla CCSVI.

Alla fine di quell’incontro lo stesso Onorevole ringraziò tutti i presenti per avergli fatto conoscere aspetti della malattia che lui non conosceva minimamente, e dette appuntamento alle associazioni presenti di presentarsi nel suo ufficio la mattina del lunedì successivo per sbloccare una certa somma che la Regione Lazio aveva già destinato. Si parlava di 150.000 € da destinare alla ricerca sulla CCSVI.

Oltre agli obiettivi che ci eravamo proposti, questa era la ciliegina sulla torta, per noi sognatori di SCLERORADIOWEB bastava.

Nasceva l’Osservatorio per la CCSVI nella Regione Lazio, e questo ufficio nasceva sulla spinta di un evento creato da noi, da SCLERORADIOWEB.

Bellissimo. A distanza di due anni abbiamo saputo, mediante un articolo pubblicato su MediterraNews, a firma di Alessandro Rasman, che presso l’Osservatorio è stato effettuato uno studio epidemiologico sulla CCSVI che avvalorerebbe le tesi del prof. Zamboni
fonte: http://mediterranews.org/2015/02/sclerosi-multipla-secondo-uno-studio-su-1109-malati-elevata-la-prevalenza-di-ccsvi-smentito-lo-studio-cosmo-di-aism/

Che dire? Vogliamo credere che questa sperimentazione abbia avuto origine da un piccolo sassolino gettato nello stagno da quella che poi sarebbe diventata SCLEROWEB, e che, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito allo sviluppo di questa idea.

SCLEROWEB è anche questo.

P.S.: Non mettiamo il file audio del convegno solo per non annoiare chi ci segue, ma il documento esiste e possiamo dimostrare quanto da noi affermato.