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Altri studi scientifici nel mondo

Alcuni studi interventistici (intervento di angioplastica su pazienti malati di Sm):

  • Studio Albany Medical Center New York, 2012 – L’intervento di angioplastica per la disostruzione delle vene del collo e del torace nei malati di sclerosi multipla migliora i sintomi fisici nel 75% dei casi. Da uno studio realizzato da un gruppo di radiologi interventisti dell’Albany Medical Center, di New York emerge una conferma, basata sull’esame di 192 pazienti, dell’efficacia del metodo proposto da Paolo Zamboni
  • Studio del Prof. Hubbar, 2012, “Miglioramento clinico dopo venoplastica extracranica nella sclerosi multipla”, pubblicato sul Journal of Vascular and Interventional Radiology , ha inteso valutare la sicurezza e l’efficacia della cura della CCSVI sulla sclerosi multipla. Gli studiosi hanno valutato, secondo la scala MSIS-29, 259 pazienti con SM, prima dell’intervento e a 1 e 6 mesi dopo l’intervento di angioplastica dilatativa. Sono stati rilevati miglioramenti statisticamente significativi nella scala fisica e psicologica sia dopo 1 mese che dopo 6 mesi. I ricercatori a conclusione dello studio affermano che il trattamento endovascolare della CCSVI in pazienti con SM sembra essere una procedura sicura con conseguente significativo miglioramento clinico.
  • Studio Sloveno del Neurologo Prof Denislic dell’Università di Ljubljana. Arruolati 94 pazienti malati di Sm e diagnosticati positivi alla Ccsvi. Sono state dimostrate tramite venografia con catetere anomalie venose bilaterali nel 65,2% dei pazienti. Al termine dello studio e dei trattamenti con Pta, è stato raggiunto un significativo miglioramento della disabilità nei pazienti con Sm RR.
  • Studio dell’Ospedale Cannizzaro di Catania per il trattamento chirurgico di resezione del muscolo omoioideo: questa procedura non ha riportato fin ora complicazioni durante o dopo gli interventi e tutti i pazienti hanno avuto un notevole miglioramento delle loro condizioni cliniche valutate con il punteggio di Kurzke dai team di fisiatria e fisioterapia.

Alcuni Studi dignostici (diagnosi di Ccsvi su pazienti con Sclerosi Multipla):

Studi con venografia con catetere:

  • Studio Team Dr Simka, Polonia. Lo studio intitolato “Prevalenza di anomalie venose extracraniche: risultati da un campione di 586 pazienti con sclerosi multipla”. È stato condotto dal team polacco coordinato dal dr. Marian Simka di Katowice. I pazienti con sclerosi multipla clinicamente definita sono stati sottoposti venografia con catetere delle vene giugulari interne, delle vene brachiocefaliche e della vena azygos. Sono state riscontrate anomalie venose in 563 pazienti (il 96,1%). Questi risultati condotti con una metodologia diagnostica, la venografia, considerata da molti autori come “gold standard” per la diagnosi della CCSVI, confermano clamorosamente i precedenti risultati pubblicati dal Prof. Paolo Zamboni.
  • Paolo Zamboni e colleghi hanno pubblicato il primo studiosu 65 pazienti SM e 235 controlli (tra sani e altre patologie neurologiche) con analisi in cieco riscontrando una correlazione CCSVI-SM del 100%.
  • Hojnacki Det al. hanno esaminato 10 pazienti SM e 7 controlli sani. La correlazione CCSVI-SM riscontrata con ECD e venografia è del 100%.
  • In uno studio libanese guidato da Yamout B, 42 pazienti SM sono stati sottoposti al riscontro venografico riscontrando anomalie venose nei 92,3% dei pazienti con SM tardiva, e nel 24,1% dei pazienti con SM di recente diagnosi.
  • Lo studio polacco di Ludyga T et al.ha esaminato 331 pazienti SM, preselezionati mediante doppler, al riscontro venografico. Presentavano lesioni nel 97% dei casi. Alla venografia è seguita PTA delle vene patologiche. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Lo studio bulgaro di Petrov et al.ha esaminato un gruppo di 461 pazienti SM preselezionati mediante doppler (il campione originario era di 472 pazienti SM – correlazione al doppler CCSVI-SM del 97,7%). Alla venografia sono state riscontrate lesioni nel 100% dei casi. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Lo studio polacco di Kosteckiha esaminato 36 pazienti SM preselezionati mediante doppler. Al riscontro venografico presentavano lesioni il 100% dei casi. Alla venografia è seguita PTA delle vene patologiche. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non stati sono valutati i controlli.
  • Lo studio polacco di Ludyga T et al.ha esaminato 94 pazienti SM sottoposti al riscontro venografico. Presentavano lesioni nel 100% dei casi. Alla venografia è seguita PTA delle vene patologiche. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Lo studio georgiano di Kipshidze et al. ha esaminato 4 pazienti SM al riscontro venografico. Presentavano lesioni nel 100% dei casi. Alla venografia è seguita PTA delle vene patologiche. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Uno studio americano facente capo a Mandato KDha esaminato 240 pazienti SM preselezionati mediante doppler. Sottoposti a venografia hanno rivelato lesioni nel 98% dei casi. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Nello studio italiano di Lugli e coll. sono stati esaminati 167 pazienti SM preselezionati mediante Doppler. Al doppler la CCSVI era stata riscontrata nel 84,7% dei casi. La venografia + IVUS ha rivelato lesioni nel 96,5% dei pazienti. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Lo uno studio serbo di Milic et al. Sono stati esaminati 205 pazienti SM. Al riscontro venografico presentavano lesioni nel 100% dei casi. Alla venografia è seguita PTA delle vene patologiche. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.
  • Lo studio polacco di Simka Met al.ha esaminato 58 pazienti SM non preselezionati con test diagnostico non invasivo. Al riscontro venografico sono state riscontrate lesioni nel 98,3% dei casi.
  • Lo studio belga di Beelen et al. ha esaminaton 67 pazienti SM preselezionati mediante RM venografica. Sottoposti alla venografia hanno rivelato lesioni nel 100% dei casi. Trattandosi di uno studio interventistico open-label, non sono stati valutati i controlli.

Studi con Eco Color Doppler:

  • Studio del Dott Pietro M. Bavera (e altri) pubblicato a Gennaio 2013 sulla rivista Acta Phlebologica del Collegio Italiano di Flebologia. Questo lavoro raccoglie i risultati di 823 esami ECD consecutivi eseguiti su malati affetti da sclerosi multipla (SM). Sono stati inizialmente studiati, e considerati come gruppo di controllo, 60 pazienti non affetti da Sm di età compresa tra 28 e 62 anni. ln seguìto sono stati studiati 696 pazienti affetti da SM e 127 pazienti che erano stati valutati positivi alla CCSVI, dopo trattamento con PTA. Nel gruppo dei 60 pazienti di controllo, solamente 3 (5%) hanno fatto riscontrare una anomalia secondo i criteri del protocollo Zamboni mentre i rimanenti 57 erano totalmente privi di anomalie. Nel gruppo degli affetti da SM, 627 (90%) sono risultati positivi alla CCSVI con dati statisticamente rilevanti. Infine, 88 pazienti (69%) del gruppo post PTA sono risultati negativi alla CCSVI associando anche progressi nei disturbi sintomatici. Al termine dello studio, secondo gli autori, viene ulteriormente dimostrata l’associazione tra SM e CCSVI avendo anche un gruppo di controllo di pazienti sani e non affetti da CCSVI. ll controllo dopo la PTA permette inoltre di osservare progressi anche sotto il profilo emodinamico.
  • Nello studio italiano pioniere, Zamboni e colleghi esaminarono mediante ECD-TCS 109 pazienti SM e 177 controlli. Rilevarono la CCSVI nel 100% degli SM e nello 0% dei controlli.
  • Lo studio giordano di Al-Omari MH et al., ha valutato mediante ECD le giugulari interne di 25 pazienti SM e 25 controlli riscontrando una prevalenza di CCSVI del 84% nel gruppo SM e del 0% nel gruppo dei sani. La differenza è risultata statisticamente significativa (p<0.0001).
  • Lo studio polacco di Simkaha valutato mediante ECD le giugulari interne di 70 pazienti SM riscontrando una prevalenza di CCSVI del 90%. Questo studio non prevedeva un gruppo di controllo.
  • Lo studio italiano guidato da Baracchini Cha valutato mediante ECD le giugulari interne di 50 pazienti affetti da “Sindrome Clinicamente Isolata” (CIS), patologia che in circa il 50% dei casi evolve successivamente in SM e 60 affetti da amnesia globale transitoria e 60 controlli sani riscontrando la presenza di almeno un parametro sonografico anormale con una prevalenza del 52% nel gruppo CIS, del 68.3% nel gruppo affetto da amnesia globale transitoria e del 31.8% nel gruppo dei sani. Il 16% dei CIS risultavano CCSVI positivi.
  • Zivadinov R. ha effettuato il più ampio studio sonologico ad oggi pubblicato con campioni di controllo ed in cieco, sottoponendo ad indagine 499 soggetti, tra cui 289 SM, 163 sani (HC), 26 affetti da altre malattie neurologiche (OND) e 21 affetti da “Sindrome Clinicamente Isolata” (CIS), patologia che in circa il 50% dei casi evolve successivamente in SM. Ha riscontrato una prevalenza di CCSVI nel 56,1% del gruppo SM, 38,1% nel gruppo CIS, 42,3% negli OND e il 25,5% nel gruppo dei sani. Queste differenze sono risultate statisticamente significative (p<0.001).
  • Lo studio americano guidato da Zivadinov Rha valutato mediante ECD le giugulari interne di 59 pazienti SM e 39 controlli riscontrando una prevalenza di CCSVI del 79.7% nel gruppo SM e del 18.2% nel gruppo dei sani. La differenza è risultata statisticamente significativa. (p<0.0001).
  • Lo studio italiano guidato da Bavèra P M[30] ha valutato mediante ECD 493 pazienti SM riscontrando una prevalenza di CCSVI del 88%.
  • Lo studio italiano multicentrico guidato da Bastianello S[31] ha valutato mediante ECD 710 pazienti SM su sei centri (cinque italiani e uno canadese) riscontrando una prevalenza di CCSVI del 86%.
  • Uno studio polacco guidato da Zaniewski M[32] ha valutato mediante ECD le giugulari interne di 181 pazienti SM e 50 controlli riscontrando una prevalenza di CCSVI del 82% nel gruppo SM e del 14% nel gruppo dei sani. La differenza è risultata statisticamente significativa (p<0.0001).

P. Destro