AMORE INFINITO Romanzo breve di Marino e Noemi Spadoni – Parte 2
INTRODUZIONE parte 2
Una storia che inizia nei primi anni ’50, anni duri; l’Italia esce dalla guerra con le ossa rotta. È il periodo della ricostruzione.
In questi anni l’Italia si sta preparando a vivere il vero boom economico, e le grandi città così come le zone della provincia stanno lentamente risorgendo dalle rovine che la guerra ha lasciato. La prima parte di questo racconto ha descritto il mondo in cui cresceva il giovane Marino con tutti i conflitti sociali che lo assorbiranno con il passare dei giorni. Sul suo cammino compare una ragazza quindicenne che gli stravolgerà, in bene, la vita: Noemi.
Buona lettura

TERZA ELEMENTARE. Tema “Cosa vorresti da grande”
Svolgimento: VOGLIO MARINOOOOOOOOOOOOOOOOOO. Che fortuna ho avuto nel decidere di aspettarla

La mia magica donna diversi anni fa. Che fortuna averla incontrata. Noemi augura a tutti voi una magnifica serata.
CAPITOLO 3
E la storia continua.
Nel 1974 due fatti cambiarono la mia vita. In quei tempi la politica era passione, entusiasmo, sacrificio, volontà per migliorare condizioni di vita nei posti di lavoro e nella società. Mi si propose di dirigere il partito comunista a livello locale. Questa era una proposta che mi rendeva orgoglioso e che non potevo rifiutare. Salutai con commozione i miei compagni/e di lavoro e iniziai questa buona attività lavorativa.
L’altro fatto è stato quello che mi ha reso incredibilmente la vita felice. Una ragazzina, in una stellata sera di agosto, al chiaro di luna, seduta sotto un lampione illuminato, ha stravolto la mia vita. Ha rubato i miei sonni, ha confuso le mie idee. In quei giorni è stata il mio pensiero fisso. Come può una ragazzina di 15 anni farmi sognare, tormentarmi, confondermi, impressionare, non darmi pace?
Mille volte mi sono trovato in difficoltà: non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa fare. Poi ho capito che non potevo rinunciare a LEI e, al primo appuntamento, tremavo come un ragazzino. Al suo SI, al primo bacio, ho sentito il mondo ai miei piedi.
Stava nascendo un amore, un grande amore che sarebbe durato per sempre.
Quella ragazzina si chiama NOEMI. La mia donna. Una donna che nei suoi anni più belli ha deciso di prendere la mia vita e rendermela fantastica, meravigliosa, incredibilmente bella per sempre.
Anche per oggi va bene così. Insieme a LEI auguro a tutti voi una bella, serena e fiduciosa giornata.
RESTIAMO IN CASA.
CIAO.

Era il 23 ottobre 1977. Il nostro sogno diventava realtà. Qualcuno bisbigliava “non può durare, non può durare.” Eccome se è durato. Oggi come allora. Anche il Pupo nazionale ne era convinto cantandoci “su di noi nemmeno una nuvola, su di noi l’amore è una favola” In questo giorno per noi veramente speciale, auguriamo a tutti voi la stessa gioia e felicità che proviamo noi. Ciao carissimi amici.
CAPITOLO 4
E la storia continua.
Buon giorno sono Noemi.
I giorni che passarono dopo il nostro primo incontro furono meravigliosi. Colmi di gioia, carichi di sogni e progetti. Ma dopo un po’ un problema si presentò davanti a noi. Ai nostri tempi, per essere fidanzato, dovevi chiedere il consenso ai genitori di lei e nel nostro caso, mio padre si oppose in modo chiaro e senza discussioni. Tutto finito allora? Ma nemmeno per sogno. Continuavamo a vederci di nascosto e con l’aiuto di mia madre questo avveniva tutti i giorni. Ma nel pomeriggio del 25 aprile 1975, mio padre ci scoprì insieme, mi affronto in maniera decisa e violenta.
Quelli seguenti furono giorni molto tristi.
Ma nemmeno allora, nemmeno per un attimo avremmo rinunciato al nostro amore. Per un certo periodo ci scrivevamo tutti i giorni e le lettere ci venivano consegnate dalle persone del nostro paese. Eravamo nei cuori e nei pensieri della nostra comunità che aveva capito che niente e nessuno ci avrebbe diviso.
Quelle lettere le abbiano ancora gelosamente custodite in un cassetto. Ogni tanto le rileggiamo felici e contenti per aver difeso il nostro amore.
Decisi di iscrivermi ad una scuola di specializzazione per parrucchieri e questo permise a Marino di venirmi a trovare li. Quando lui non poteva, andavo io a casa sua. Mio padre lavorava e mia madre me lo permetteva.
Nonostante tutto erano giorni bellissimi, fantastici, giorni che non si dimenticano.
Il nostro amore cresceva come un fiore a primavera. Bello, forte, non conosceva ostacoli. Con il tempo, anche mio padre riuscì a capirlo, e nel marzo del 1977, raggiunta io la maggiore età, si arrese e quella sera fini con una cena, una stretta di mano tra Marino e mio padre e soprattutto fini con un lungo, stretto interminabile abbraccio con mio marito, intriso di lacrime di gioia. Il 23 ottobre di quell’anno ci unimmo in matrimonio.
Fu la festa di un intero paese. Avevamo difeso il nostro amore. Il nostro sogno si realizzava. Sembra una favola, ma è una meravigliosa realtà. I nostri amici di Facebook che ci conoscono realmente possono confermarlo.
Io e Marino auguriamo a tutti voi una felice e serena giornata.
N.B. Sapete che è mio marito che scrive. Purtroppo le mani tremano ancora.
RESTIAMO IN CASA.
CIAO.

continua…