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 assistenza domiciliare e autonomia

Sentiamo sempre con più frequenza parlare di assistenza domiciliare, magari provip assieme a capirne meglio di cosa si tratta.

La legge 104 è la norma italiana che garantisce i diritti delle persone con diversi gradi di disabilità. La legge 104, del 5 febbraio 1992, è intitolata “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap”. In pratica ha il compito di regolare, in maniera ampia, i diritti delle persone con disabilità e dei familiari che le assistono, stabilendo principi, tutele e agevolazioni usufruibili dai diretti interessati e dai loro parenti.

Affinché il malato e i suoi familiari possano usufruire di tutte le tutele previste da questa legge, è innanzitutto indispensabile che venga riconosciuta la condizione di persona con disabilità grave, definita come: “soggetto che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, che abbia ridotto l’autonomia personale, in modo tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.

Solo con questo riconoscimento, infatti, è possibile presentare domanda all’Inps per poter usufruire degli aiuti previsti dalla legge 104.

Continuando a parlare di assistenza domiciliare, vi ricordo, è un servizio offerto a soggetti che non sono autosufficienti e nello specifico a chi soffre di particolari patologie (croniche o terminali), agli anziani non più autosufficienti e a persone con qualche forma di disabilità. Nel cuore della legge 104 sono previste due tipologie di assistenza a domicilio. Adp, cioè: Assistenza domiciliare programmata (livello di cura di base, per prestazioni mediche e riabilitative, per chi non è in grado di deambulare) e Adi: Assistenza domiciliare integrata con prestazioni professionali specifiche, per chi si trova in gravi condizioni di salute, secondo diversi gradi di assistenza.

Per richiedere l’assistenza domiciliare

 è sufficiente presentare domanda agli uffici competenti Asl sul territorio. La domanda può essere presentata dal paziente stesso, dal medico, dal caregiver dell’assistito oppure da un familiare.

Qualora il problema per cui è richiesta l’assistenza richieda un tempo breve, si garantiscono cure base. Se, invece, si tratta di periodi lunghi si valutano (caso per caso) l’ esigenza della persona e della famiglia. L’assistenza a domicilio è fornita dal Sistema sanitario nazionale ed è dedicata a tutte le persone nelle quali si riconoscono stati di fragilità. In generale l’assistenza a domicilio è gratuita. Infatti, le linee guida Lea stabiliscono che le prestazioni sono a carico del Sistema sanitario nazionale per i primi 30 giorni successivamente alla dimissione ospedaliera e del 50% per i giorni che seguono. L’altro 50% può spettare al paziente, ma solo in base ad alcuni parametri (Isee, ad esempio). In altri casi tale restante 50% è corrisposto dal Comune. Infine, sulla base di richieste particolari da parte di servizi sociali specifici, si possono registrare eccezioni di caso in caso.

Al sito https://www.superabile.it/portale/it/dettaglio.gen.2024.05.assistenza-domiciliare-integrata-legge-104.html sono possibili ulteriori informazioni.

Sicuramente) ‘assistenza domiciliare è un grande modo per favorire l’autonomia di noi persone con disabilità.

Promuovere l’autonomia delle persone con disabilità è, soprattutto, un passo importante per creare un mondo più inclusivo e speranzoso.

Dando alle persone con disabilità l’opportunità di essere autonome, non solo miglioreremo la loro qualità di vita, ma contribuiremo anche a creare una società più accogliente per tutti.

È possibile promuovere un futuro migliore per le persone con disabilità e non solo.

“E’ fondamentale per le persone con disabilità avere l’opportunità di prendere decisioni autonome, per poter partecipare pienamente alla vita e alla società.” – Nelson Mandela

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