Di sé diceva: «Ho raggiunto uno scopo nella vita, di guardare le persone che amo negli occhi e le persone che non mi appartengono dall’alto verso il basso». Perché il valore dell’umanità delle persone non è paragonabile con la loro altezza. Leonardo Cardo, per tutti «zio Leo», aveva fatto della sua disabilità una forza per lottare contro pregiudizi, bullismo e body shaming, e battersi per l’inclusione. Nato a Verona, a tre anni si era trasferito a Milano, dove è mancato lunedì 25 novembre a 66 anni i funerali hanno avuto luogo 27 novembre presso Chiesa Cattolica Parrocchiale di San Giovanni Battista alla Creta
Nato con acondroplasia, una malattia genetica rara caratterizzata da un mancato sviluppo armonico della cartilagine di accrescimento delle ossa degli arti, Cardo ha ricordato come all’asilo non venne accettato perché all’epoca i bambini con disabilità non venivano inseriti nelle scuole dell’infanzia. Il suo percorso di studi lo portò, poi, a diventare un programmatore, è proprio questo il motivo per il quale ho fatto la sua conoscenza poco più di un anno fa. Abbiamo avuto una collaborazione per neurowebchannel.org e poi abbiamo avuto modo di confrontare le nostre esperienze di vita grazie alla sua lettura dei miei libri, il mio essere un attivista per i diritti delle persone con disabilità, ci accomunava. Ovviamente Licata non è Milano…
Ho letto molto su lui in questo momento ma, noi di NWC lo vogliamo ricordare così :
“Ci sono persone che, con la loro forza d’animo e la loro visione, sanno trasformare ogni ostacolo in un’opportunità. Leonardo Cardo, per tutti “zio Leo”, è stato una di queste anime straordinarie, un esempio di coraggio e determinazione che ha saputo insegnarci il valore dell’inclusione con l’ironia e la profondità di chi ha conosciuto la vita nella sua forma più autentica.
Leonardo non si è mai arreso ai pregiudizi. Anzi, ha saputo combatterli con intelligenza e cuore, facendo della sua disabilità uno strumento di cambiamento. Con la sua ironia, ripeteva che non esistono limiti insuperabili quando ci si accetta per ciò che si è, trasformando la fragilità in forza e ispirando chiunque lo incontrasse.
Programmatore, scrittore, ma soprattutto uomo di valori, ha lottato affinché nessuno fosse invisibile. Ha denunciato le ingiustizie e ci ha mostrato la via per costruire una società più giusta, dove le differenze siano celebrate e non nascoste.
Oggi Meritocrazia Italia si stringe nel ricordo di un amico, di uomo che ha fatto della propria esistenza un esempio luminoso e si impegna a diffondere il suo messaggio di speranza per “costruire una comunità più giusta e solidale, dove tutti possano vivere e non solo sopravvivere”
Ciao zio Leo, continua a camminare verso quella luce che hai sempre saputo vedere prima di tutti noi.”
”(https://www.facebook.com/share/p/19GWUECX7W/?mibextid=WC7FNe)
Ciao zio Leo!
Viviana Giglia