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Disabilità affettiva

Ad oggi, nella nostra società, è possibile distinguere le persone con disabilità in quattro categorie:

  • portatori di disabilità sensoriale.
  • portatori di disabilità motorie.
  • portatori di disabilità intellettive.
  • portatori di disabilità psichica.

Sono del parere che oltre a tali disabilità esiste anche quella che io chiamo disabilita’ affettiva, meno marcata e appariscente, ma altrettanto invalidante.

È la condizione di tutti coloro che erigono alte mura dietro le quali nascondono le loro paure, le loro frustrazioni, il loro senso di inadeguatezza o di solitudine. Si diventa più imbruttiti verso gli altri: cose o persone non curando differenze e età. E non esiste modo di combatterla se non quello di imparare a praticare la gentilezza. Meglio ancora a credere, prima di tutto, che il mondo esterno non è tutto marcio e avariato. Che va accordata fiducia, almeno fino a prova contraria. Che anche lo sconosciuta/o di turno pur essendo un perfetta sconosciuta può sempre tendere la mano.

Questo è il tipo di disabilità che, per essere ironica, non è riconosciuta dalla legge 104. Più che altro è un disagio molto più diffuso di quello che pensiamo, soprattutto, adesso ai nostri tempi dei social media. Avete mai sentito parlare di gosting? In particolare è una manovra di “manipolazione” un attuare una sparizione fittizia o il Silenzio punitivo in modo da poter avereuna tua reazione e poi attaccarti,  spesso, in maniera indiretta al tuo modo di reagire. È praticamente da quelle persone che in realtà sono molto deboli e hanno paura di noi.

Ovviamente in psicologia si parla di intelligenza emotiva che spiega meglio questo disagio. PerIntelligenza Emotiva si intende la capacità di creare un’armonia fra “mente e cuore”, di fare cioè un uso intelligente dell’emozione. Ciò che proviamo è alla base di quasi tutte le decisioni più importanti che prendiamo nella nostra vita.

Goleman, un grande psicologo nel 1995, pubblica il libro “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici“, rendendo questo tema molto conosciuto sia in ambito psicologico e sociale, soprattutto in ambito lavorativo. Ha sviluppato, proprio sulla nostra intelligenza emotiva, una struttura di cinque pilastri che la costituiscono, oltre a una serie di abilità che possono essere sviluppate e migliorate, in modo che chiunque possa diventare più intelligente emotivamente.

Sono:

  • Autoconsapevolezza
  • Autoregolamentazione
  • Abilità sociali
  • Motivazione
  • Empatia

Non mi addentro ancora di più un questo argomento, sono una semplice educatrice e non una psicologa.

Ma come tutti mi imbatto in queste problematiche sociali, ma sono anche una persona che non lascia mai stare e devo analizzare e capire cosa c’è che non va. Nulla accade per caso, una volta a Roma un sacerdote mi ha detto che :”le persone con disabilità che vivono una sofferenza, sono persone più sensibili”. Credo che sia tutto legato alla sfera dell’affetto.

Sicuramente noi siamo disabili con uno stato d’affetto molto più sviluppato.

Vi ricordo che l’iAffettività:

“In psicologia, l’insieme dei fatti e dei fenomeni affettivi (sentimenti, emozioni, passioni, ecc.) che caratterizzano le tendenze e le reazioni psichiche di un individuo.” (https://www.treccani.it/vocabolario/affettivita/)

La verità è che la disabilità affettiva può essere una cosa molto difficile e dolorosa da subire, non assecondare mai ma possiamo sempre essere gentili e alla fine allontanarci da queste persone.

Noi abbiamo un valore!

Viviana Giglia

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