Il ruolo determinante della riabilitazione
Quando si è in presenza di disabilità fisiche la fisioterapia può aiutare a conservare le funzioni motorie residue e a svilupparne altre non presenti, aumentando così il livello di autonomia della persona nella vita quotidiana e migliorando la qualità della sua vita dal punto di vista partecipativo.
Parlando di disabilità e fisioterapia non possiamo non dire niente sulla riabilitazione, che noi persone con disabilitàsoprattutto, per vari motivi abbiamo fatto tutti.
in cosa può consistere la riabilitazione in caso di disabilità?
“Innanzitutto va detto che la riabilitazione non ha a che fare solo con gli aspetti clinico-sanitari e, a seconda della tipologia e dell’entità della disabilità e delle esigenze dei pazienti, deve essere formulato un percorso di riabilitazione personalizzato che valuti la situazione non solo dal punto di vista medico-clinico ma anche sociale. La riabilitazione dovrebbe infatti essere un processo che, complessivamente, porti ad una migliore qualità di vita sul punto di vista fisico, funzionale, sociale, relazionale ed intellettivo. Si può quindi sintetizzare dicendo che possiamo muoverci lungo due tipologie di riabilitazione:
● di tipo sanitario
● di tipo sociale
Nel primo caso, se parliamo di disabilità fisiche, le attività di riabilitazione si possono basare su trattamenti ed esercizi volti a conservare o rafforzare le abilità motorie. Nel secondo caso, la riabilitazione sociale si basa anche su percorsi psicoterapeutici. Le due tipologie sono diverse ma complementari, da integrarsi in un percorso di riabilitazione completo.”
Sentiamo un po’ il nostro collega di NWC Giuseppe Pasqualetto che ci racconta la sua esperienza riabilitativa:
“ Gli Angeli di Padre Pio di San Giovanni Rotondo (FG) è un fiore all’occhiello e di eccellenza per ciò che riguarda TUTTE le malattie neurologiche, con decine e decine di persone che ci lavorano, dai medici agli OSS, che cercano di curare stando, SEMPRE, vicino ai pazienti: dai bambini agli anziani. Un vero e proprio “villaggio vacanze” dove non si mangia male e le stanze possono ospitare due pazienti e un televisore da 42”. Sono stato ricoverato, per mia scelta, a Gli Angeli quattro volte certamente non per guarire ma per mantenere i miei miglioramenti. Un consiglio che Vi posso dare, non per guarire ma per migliorare, è che bisogna cancellare dalla propria mente i vocaboli MI SECCA o NON HO VOGLIA: lo dico per esperienza DIRETTISSIMA. Nell’Ottobre del 2009 sono stato colpito da una emorragia cerebrale, non operabile perché profonda, e, malgrado 12 mesi di ricovero, 90 gg. di coma vegetativo, blocco renale, sindrome di Lyell, 3 estrema unzione (perché sono cattolico), non mi perdo MAI l’occasione di effettuare fisioterapia; questo già lo sapete: non esiste la pillolina che risolve il problema, bisogna fare, SEMPRE, la fisioterapia, non per guarire (augurabile) ma per migliorare o stare meglio, a tal proposito racconto un aneddoto che mi è successo al fine di confermare la mia opinione. Ero ricoverato, sempre per mia scelta, in un altro centro di eccellenza ed ho conosciuto un ragazzo affetto da SM fin dalla tenera età, ipotizzo da 25 anni, che usava per gli spostamenti il deambulatore o la sedia a rotelle ed io, ignorantemente, gli chiesi il motivo perché venisse a svolgere fisioterapia, il ragazzo mi rispose con parole che non dimenticherò mai: perché quando faccio fisioterapia sto meglio. Io sto qua per dare chiarimenti, chiunque li vuole scriva alla redazione di Neuroweb.”
Grazie Giuseppe, io da parte mia e le mie esperienze di ricovero, nel centro di Villa Beretta, posso affermare che ho imparato a non avere più paura del confronto.
La verità è che la nostra vittoria più grande è quella di incontrare persone che hanno vissuto altre situazioni ma hanno un’altra disabilità e un diverso modo di vivere e affrontarlo.
La fisioterapia è vita per noi, il nostro lavoro quotidiano.
Se anche tu vuoi raccontare la tua esperienza contattaci, ne saremmo felici.
Viviana Giglia