L’Italia è il paese del Nord, del Centro, del Sud e delle isole che scatena l’orgoglio sfrenato di appartenenza di chi vive in ognuna di queste zone
E’ il paese dei 100 campanili, che alimenta passioni travolgenti fra abitanti di un paese e quello confinante; è il paese di Venegono Superiore, e Venegono Inferiore; è il paese delle 5000 squadre sportive che ogni fine settimana divide la nostra gente in Guelfi e Ghibellini.
Detta così, sembra un paese diviso su tutto. Può darsi che sia realmente così, e forse lo siamo, alla faccia dell’Unità d’Italia.
Qualche altro esempio?
Ci dividiamo in vaccinisti ed antivaccinisti, fascisti e antifascisti, buoni samaritani e cattivi aguzzini, juventini e antijuventini; riusciamo a dividerci persino nel determinare se il concetto di “sicurezza”, o “legittima difesa” è di destra o di sinistra.
Ci dividiamo su tutto e per tutto, e difendiamo le nostre scelte di campo a fronte di riflessioni, confrontando razionalmente il nostro pensiero con chi non è sulle nostre solide posizioni. Facciamo qualche esempio.
Siamo pro perché il nostro amico è pro, oppure perché chi è pro è una bella donna o un fantastico modello; siamo contro perché chi era pro ci stava antipatico, o il suo modo di vestire ci dà ai nervi.
Gran bella cosa il confronto!!
Prendiamo le tifoserie fra i “vaccinisti” e gli “antivaccinisti”.
Qualcuno mi può convincere, con argomenti scientificamente validi, perché devo vaccinare mio figlio, o perchè non lo devo vaccinare?
Ecco alcune risposte scientifiche: “Me l’ha detto Gerry Scotti”, oppure: “quando mi vaccina quell’infermiera raggiungo l’orgasmo”, oppure ancora: “voglio che mia figlia diventi come la Barbara D’Urso”.
Al di là di tutte le posizioni pro o contro che si possono assumere sull’argomento, si sta assistendo ad una esposizione di prese di posizioni partorite dalla pancia, non dalla testa.
La contrapposizione di idee diverse compone, completa il nostro pensiero, il nostro giudizio, conferendogli una caratteristica unica: lo spessore, togliendogli un peccato originale: la superficialità.
In linea di massima il confronto di idee permette ad ognuno di noi di sposare l’una piuttosto che l’altra, a fronte di un ragionamento, di una riflessione che la comparazione impone.
Adesso vorrei fare un salto spazio temporale che ci riporta ai nostri giorni. Da una prima lettura sembra che i due argomenti non hanno nulla in comune, ma…vedrete che non è così.
Il 27 maggio, a Povolaro di Dueville, in provincia di Vicenza, è stato organizzato dall’Aism il convegno: INFORMAZIONE E CONFRONTO.
Bellissimo tema, almeno per noi di ScleroWeb che del confronto e dell’informazione ne abbiamo fatto una bandiera.
A questo punto ho letto il programma dei temi e dei relatori invitati, e mi si è aperto un mondo.
Dunque, un convegno sull’informazione e sul confronto, come può iniziare? Con i saluti istituzionali. Ottimo!!!
Dopo un quarto d’ora di “ciao, come vanno le istituzioni?” si passa ad introdurre il convegno. Anche questo è molto importante.
Dopo l’introduzione c’è il tema centrale, che verterà sull’informazione e sul confronto.
Quale sarà il tema forte di questo prestigioso appuntamento? Eccolo!
“Il barometro della Sclerosi Multipla e l’Agenda 2020”.
Con un argomento del genere, mi aspetto che il 27, sul palco dei relatori, si palesi il col. Giuliacci, noto barometrista di Canale 5.
Il prossimo argomento, dopo il coffee break, momento di pausa tanto agognato, sicuramente dovrebbe esaudire la mia curiosità e, finalmente, parlare di informazione e confronto (fra le informazioni? fra relatori e pazienti? fra i relatori? Staremo a vedere).
Dopo le brioches e il caffè, dopo i salamelecchi istituzionali, l’informazione atmosferica sulla Sclerosi Multipla, in questo convegno si passerà a trattare un argomento fondamentale per l’informazione medica: “La sclerosi Multipla oggi: dalle cause alla personalizzazione della terapia”.
Qui si passa addirittura dall’informazione alla disinformazione.
Si parla di cause: quali? quelle ipotizzate o quelle presunte, visto che di tutte le malattie neurodegenerative non si conosce una causa, anche perché non c’è alcun interesse, da parte dei soliti noti, ad andarle a studiare e cercare?
C’è qualcosa che non quadra
Scopo di un’associazione che dovrebbe tutelare i malati, è quello di aiutare i pazienti a vivere, alleviare le loro difficoltà quotidiane, e fra gli strumenti per raggiungere questi obiettivi, c’è l’informazione ed il confronto.
Che informazione può essere quella che fa credere che il Tisabry-day sia una giornata da sogno per chi si sta andando ad iniettare una bomba chimica di cui non si conoscono tutti gli effetti indesiderati, ma, soprattutto, non si ha piena contezza delle terapie da adottare per annullare tali effetti?
…e questa sarebbe l’informazione? E il confronto fra che dovrebbe essere? Fra l’istituzione che manda a quel paese chi la saluta (l’istituzione), o fra il barometrista di canale 5 e quello de La7, che si contrappone al primo con tonnellate di cumulonembi?
Se queste sono le premesse, consiglio a chi si trovasse in zona con amici, il 27 maggio, di partecipare ad un qualunque convegno che si organizza ogni santo mezzogiorno in una sana trattoria veneta.
Forse le informazioni saranno poche e molto note, ma volete mettere che confronti ci saranno?
Mario Fantasia