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La forza dei “Poverini” di Mario Fantasia

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  • Categoria dell'articolo:M. Fantasia

Oggi so che Vi farò arrabbiare, ma tant’è, ed oggi è così.

Quante volte nella nostra vita abbiamo assistito a scene toccanti, disperate, delicate, ed abbiamo cercato un termine carino, ma che non fosse offensivo. Il primo che soddisfa queste nostre ricerche è “POVERINO”. Proviamo a vedere di analizzare questo vezzeggiativo.

1 diminutivo di povero
2 misero, infelice (con sfumatura di compatimento): “quel poverino ha sofferto fin troppo nella vita.”
Fonte: http://dizionarioitaliano.it/poverino/.

Molto spesso si dice questa parola per cercare di portare conforto, per cercare di far capire allo sventurato che abbiamo ben presente la loro situazione. Ma…sarà proprio così?

Parliamo di noi.

La maggior parte di noi si è trovata a combattere, dall’oggi al domani, una lotta che prima di quel momento, il momento della diagnosi, non pensavamo sarebbe mai stata la nostra guerra: quella per la sopravvivenza. Non parlo della sopravvivenza classica, anche perché, dopo tanti anni che ci troviamo su certe pagine di internet, sappiamo benissimo che di Sclerosi Multipla non si muore (si muore per gli effetti collaterali che i potenti farmaci studiati per alleviare leggermente gli effetti della malattia provocano). Parlo di un altro tipo di sopravvivenza, quella degli affetti, delle relazioni, delle interazioni con altre persone.

Adesso parlo di me.

Una volta che mi hanno diagnosticato questa maledizione, e dopo un periodo in cui questa bastarda mi colpiva quotidianamente forte come una pressa ad iniezione, ho visto che giorno dopo giorno mi mancavano dei tasselli: stavo cercando di ricostruire la mia vita dopo un matrimonio fallito, ed invece mi sono ritrovato a combattere con la paura (giustificata) della mia compagna del tempo. Gli amici hanno cominciato a diminuire (non potevo più fare quello che fino a qualche anno prima era la mia normalità).

Le opportunità lavorative diminuivano drasticamente, sempre per lo stesso motivo. Mi sono ritrovato da solo, l’estate, a scorrere sul pc con la speranza che qualcuno come me potesse trovarsi in un angolo dl mondo davanti ad una tastiera, cercando, per quanto possibile, una soluzione a quanto ci era capitato.

Ho trovato persone che per tirarmi su, per essermi di aiuto mi hanno fatto notare con faccia contrita, che solo ai migliori succedono certe cose, poverini. Sai, Mario, poverino, non puoi stare in casa: facciamo il giro dell’isolato. Ti spingo io. Ah se non ci fossi io… Gli amici sono cambiati, le prospettive di farsi una famiglia sono rimaste le stesse (basse), il lavoro ha patito ciò che la crisi economica ci sta facendo vivere, ma ero convinto che non poteva finire così, e non è finita così.

Ero fuori dal tunnel. Eccomi, andiamo a combattere. Adesso è il momento. Quanta gente si è ritrovata in questa situazione? Quanti miei colleghi di sventura hanno vissuto questi momenti? Non nascondiamoci, lo so, siamo in tanti. Quanti vogliono confrontarsi con loro stessi e con la loro realtà? Da pari a pari, strappando brandelli di vita a morsi, informandosi realmente, cercando gente che ti tratta da persona, e non da “POVERINO”, non isolandosi? non spingete, tanto saranno in pochi a credervi!!!

È molto più comodo aspettare l’aiuto divino, bestemmiare contro il cielo, autocommiserarsi, piangersi addosso. È molto facile esonerarsi dalle proprie responsabilità, dal proprio impegno, dando come meschina giustificazione quella che: “Capitemi, io sono malato!” Continuate a nascondervi dietro lo strofinaccio piccolo delle pulizie di casa cercando la motivazione della malattia, del non poter far niente, dell’impossibilità di parlare con qualcuno. Chi ci chiama “POVERINI”, facendo così avranno ragione da vendere.

Leggiamo, informiamoci

Sentiamo altre esperienze che possono sembrare simili alla nostra, ma non lo sono, usciamo dal guscio, parliamo, ribelliamoci positivamente alla sorte avversa, ma soprattutto ai falsi buonisti che per darsi una smacchiata alla coscienza, non sapendo cos’altro fare ci compatiscono. Facciamo sentire a questi signori quanto, in realtà siamo forti, non gli facciamo conoscere la vigliacca passività. Facciamogli conoscere la nostra vera forza: LA FORZA DEI “POVERINI”

Mario Fantasia