Questa sera sono qui davanti la mia tastiera, sono un pò giù, sono alla fine di una giornata così, forse sono stanco, forse sono così.
Mi è venuta voglia di scrivere e di buttare quattro parole per sfogarmi, per svuotarmi un po’, ed eccomi qui davanti alla mia tastiera, che mi dice: “usami, fai quello che devi, prova a tirare fuori quello che senti. Dopo starai meglio”… ed io lo sto facendo.
Siamo partiti con questa avventura (io, Paolo, Romina) con lo scopo di dare un messaggio forte, un messaggio positivo a chi, come me, ha questa maledizione addosso, ed è costretto a conviverci non so per quanto tempo, e che attraversa un momento difficile. Non vogliamo dare un’illusione, non vogliamo essere dei giullari, dei pagliacci e divertire, o indorare una pillola che è veramente amara a chi, forse, sta peggio di noi. Vogliamo solo trasmettere un concetto che deve diventare un punto fondamentale della nostra vita, il punto di partenza per vivere insieme ad una presenza scomoda, fastidiosa ma, al momento, inequivocabile: “NEVER GIVE UP” (NON MOLLARE MAI).
Lo so, è difficile, ma noi che abbiamo dentro questa maledizione, maledizione che ha deciso di tenerci compagnia ogni secondo di ogni giorno che un dio ha deciso di mandarci sulla terra, abbiamo l’obbligo di far diventare queste tre parole la nostra filosofia di vita, il nostro mantra, il nostro scopo.
La Sclerosi Multipla ci ha cambiato la vita, ma soprattutto ci ha cambiato la testa, anche se non lo vogliamo ammettere.
Ieri pensavamo di avere tutta la vita davanti, avevamo progetti, sogni, problemi che si mettevano in mezzo fra noi e i nostri sogni. Oggi abbiamo un sogno: GUARIRE.
Il numero dei sogni, dei progetti si è drasticamente ridotto, e questa è, senza dubbio, la cosa più difficile da digerire, da accettare. Ma lo dobbiamo fare, e dobbiamo trovare il modo, la maniera per farlo metabolizzare alla nostra testa che fino a qualche anno fa andava a mille, con tante piste dove correre, ed oggi ne ha solamente una.
Ieri avevamo una vita piena di impegni, di viaggi, giornate dove non vedere una sedia per appoggiarsi e recuperare qualche energia era la normalità, ed oggi hai la sedia (qualunque essa sia) che non ti dà energia, ma non te la fa perdere. La vita è cambiata, ma è cambiata anche la nostra testa: ci si muove contando i passi, i metri, i decimetri, i centimetri, gli appoggi come e dove mettere le mani, per non cadere.
E dietro l’angolo c’è sempre lei, la signora brutta, vestita di nero, che ci sta aspettando con il suo ghigno insopportabile, che quando ti abbraccia ti colora la vita con un solo colore: il nero.
Non voglio cadere fra le sue braccia, che sono sempre aperte, pronte ad accogliermi, a stringermi, a soffocarmi. Non voglio diventare il suo compagno, il suo marito perdente, fallito. Non mi avrà, anche se ogni tanto mi fa trovare per strada il suo reggiseno, o le sue mutandine, invitandomi apertamente ad unirmi a lei in un amplesso sinistro, ma non per questo memorabile.
DEPRESSIONE, non mi avrai e farò in modo, insieme ai miei amici, di non presentarti nessun amante focoso.
Eccoci qui io, Paolo, Romina e ScleroWeb a distogliere chiunque puoi tu abbagliare, e se riusciamo a farti andare in bianco anche solo una volta, allora si, siamo veramente grandi, ed i nostri sacrifici, le nostre notti tirate a lungo con discussioni, riunioni, incazzature, avranno avuto un senso, ed avrà avuto senso far nascere ScleroWeb. Daremo un senso alla nostra vita noi e voi che ci seguite e ci seguirete in futuro.
Ecco, adesso sto meglio, e la mia tastiera mi sta consigliando di lasciarla in pace, di andare a letto e chiudere questa giornata così.
Sono momenti, e tali devono restare.
NEVER GIVE UP.