Oggi mi sembra il giorno giusto per fare un paio di riflessioni su un mondo che fino a qualche anno fa non conoscevo e che non pensavo avrei mai conosciuto: il mondo del volontariato.
Ricordo che prima sentivo questa parola, per l’appunto “volontariato”, e sinceramente non mi spiegavo cosa muovesse tante persone ad agire in un simile ambito, utilizzando mezzi di fortuna. Oggi mio malgrado sono anche io in questo mondo, ed ho compreso una parte dei motivi che spingono persone con storie diverse, provenienti da emisferi sociali diversi ad impegnarsi per gli altri. Mi sono avvicinato, io ed i miei amici, al mondo delle associazioni.
Premetto che non tutti i componenti di questo universo sono belli, buoni e bravi, ma la maggior parte degli abitanti di questo pianeta sono persone che credono fermamente in quello che fanno. Noi di questo canale web, siamo reduci da una settimana durante la quale abbiamo avuto modo di toccare con mano quello che le associazioni (onlus, no profit) del nostro settore vogliono fare.
Tutte hanno uno o più obiettivi che si sono posti, alcuni realizzabili, altri, forse allo stato attuale, più irraggiungibili, ma tutti pongono la persona, il paziente al centro della loro attenzione, o, come dicono quelli che ne sanno più di me, della loro mission. Questa nostra curiosità ha radici lontane, visto che da qualche mese siamo al lavoro per la preparazione di uno speciale proprio sulle associazioni del nostro mondo, sui loro sogni, sui risultati conseguiti e quelli da conseguire, e così via dicendo.
Pur essedo tutti quanti, noi compresi, animati dai più alti principi, ci scontriamo con la più cruda realtà: per realizzare tutto ciò che vorrebbero e vorremmo, c’è bisogno del vil danaro. Da questo novero di organismi escludiamo la più grande, ricca e famosa associazione che tanti anni di presenza sul territorio ha permesso alla stessa di non avere problemi di questo tipo.
C’è un’associazione che sta sviluppando un servizio di trasporto pazienti, uno dei suoi obiettivi. Per avere i mezzi a disposizione, il personale addetto, ha bisogno di soldi che il management (la direzione) deve mettere a disposizione. Un’altra associazione, per favorire i rapporti interpersonali fra i vari pazienti, punta sull’appuntamento, ogni mese, di un happy hour fra gli stessi, e così via dicendo. Anche l’organizzazione di questo piccolo evento necessita di fondi, soldi.
Soldi, soldi… ma come fanno questi organismi a trovare questi soldi?
Uno dei modi più comuni per avere questi fondi è il tesseramento. Chi ha bisogno di certi servizi sottoscrive una tessera al prezzo di una modica cifra. La vendita di magliette, capi di abbigliamento, è un’altra maniera per procurarsi liquidità. Altro modo per ottenere danari, è quello di far riferimento alle donazioni di privati, aziende, enti, ecc, ecc. Chi non può contribuire fattivamente alla vita dell’associazione, presta la sua opera gratuitamente per il raggiungimento degli obiettivi.
Ecco il volontariato
Come si è potuto intuire tutto si basa sul trinomio: obiettivi – volontariato -soldi. Se non ci sono i primi, non c’è ragione perché ci siano i secondi, e quindi non hai bisogno della terza componente. Se mancano gli obiettivi, non dovrai ottenere dei risultati, e non hai bisogno degli strumenti per conseguirli. Non credo che sia un discorso difficile da inquadrare.
Adesso mi faccio una domanda: perché devo creare un’associazione che chiede un tesseramento (si paga), per scrivere due righe, per lo più sbagliate, su un social network (gratuito)? Che spese comporta un’opera di così alto impatto sociale paragonabile all’impatto sociale degli studi sul grado di Ph della bava del varano di Komodo? Che necessità ci sono per elargire cariche quali Presidente, vicepresidente, ecc., ecc. di un’associazione tanto inutile? Ma soprattutto, chi e cosa c’è dietro? Cui prodest?
Io non lo so, ma la risposta la potrete cercare nella parte orientale della Sicilia, ad Acireale. In conclusione, il mondo delle associazioni, del volontariato è ancora un bel mondo, crediamo pulito, ma le basse insinuazioni di chi pulito non è, non vorremmo che lo inquinassero. Non tutto il mondo del volontariato è pulito e cristallino.
Ah… quando c’era la buonanima di Lui…
Mario Fantasia
La redazione di ScleroWeb