Questa è la seconda parte dell’articolo “io sto con gli ippopotami”
Dopo il giorno della memoria, il gay pride ed il giorno di Natale, oggi ho vissuto il giorno della rabbia. Perché ho deciso di mettere nel mio calendario personale questa giornata? Perché, se per caso avessi per un solo minuto dimenticato la mia situazione, c’è sempre qualcuno che ti ricorda che… per loro sei un peso.
Tutti quanti sono al corrente della mia situazione, e la maggior parte delle persone che mi conoscono sanno che da poco più di un anno non posso guidare, privandomi di quel poco di autonomia che mi era rimasta. Ho dovuto risolvere anche questo problema.
Sono venuto a sapere che la sezione di Cremona, provincia nella quale risiedo, dell’associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla ha organizzato un servizio di trasporto pazienti. Bellissima cosa!!! Finalmente qualcuno ha pensato ad un servizio utile per persone che, invece di essere baciati dalla fortuna, sono stati storditi dalla stessa con sonore “scorreggie”.
Li contatto per poter essere accompagnato a Milano una volta ogni 20 giorni in media per motivi di lavoro. Giustamente, mi chiedono di sottoscrivere la tessera associativa per poter usufruire di questo importante servizio. Mi tessero. Adesso ho tutto per poter tornare a vedere il mio futuro un pò meno plumbeo di quello che mi ero immaginato.
Che brave persone, sacrificano e spendono del tempo della loro giornata per aiutare noi, “scorreggiati” dalla fortuna. Farò in modo per rendermi utile a loro in ogni modo, per quanto mi è possibile. Lo prometto. Ho fatto i primi viaggi a Milano, ed 1 sola volta ho chiesto il favore di essere accompagnato a Padova per essere presente ad un importante evento di ScleroWeb. Anche questo è stato fatto.
Detto fra di noi, mi rendo conto che questo è un servizio particolare sia per tipologia che per i costi, ed il fatto che nessuno mi avesse chiesto niente in cambio, leggasi denaro, mi lasciava favorevolmente stupito. Walter Nicolini e Roberto Villa stavano facendo un ottimo lavoro, ed avevano capito le esigenze minime di noi poveri disgraziati.
All’inizio di quest’anno, in via del tutto informale, cioè senza nessuna comunicazione ufficiale, mi avvisano che il servizio non è più gratis, ma c’è bisogno di un contributo, da parte dello “scorreggiato” (io), di 0.35 €/km. È giusto. Questo servizio costa, ed è altrettanto giusto che io contribuisca.
Allora, al 3° viaggio a Milano che devo fare, decido di avvisare, con dovuto anticipo, la responsabile del servizio, la gentilissima signora Olga. Telefona che ti ritelefona (non risponde nessuno) vengo a sapere che la signora ha avuto un incidente ed è ricoverata in ospedale, e dalle notizie che ho dovrebbe averne ancora per un pezzo, Auguri di pronta guarigione, Olga.
Detto ciò provo a mettermi in contatto con il presidente della sezione provinciale, sig. Walter Nicolini, e con il suo vice, Roberto Villa. Nulla, tutto tace, ancor più i telefoni. Alle mie sollecitazioni e pressioni anche dall’alto, ottengo una risposta con sms, anche un po’ seccata del sig. Nicolini che ha 2 autisti e la signora Olga in ospedale, mentre Roberto mi dice di organizzarmi direttamente con l’autista. Che gioiello di organizzazione!!!
Che sfiga… possibile che questa struttura così importante sia gestita in maniera così improvvisata? Manca un responsabile per cause di forza maggiore, e tu, comitato direttivo, non ti attivi per mettere a disposizione dei pazienti un contatto alternativo per continuare il servizio, che nel frattempo non è più gratis? Boh… misteri di un certo tipo di volontariato.
Rimando l’impegno di lavoro e riesco, per il rotto della cuffia, a svolgere il mio. Nel frattempo vengo a sapere che i due autisti che erano in ospedale, hanno avuto dei mancamenti nel momento in cui hanno saputo che mi dovevano accompagnare a Milano.
Sono volontari, o meglio sono dei liberi professionisti volontari, ovverosia loro sono volontari se la situazione gli piace, e la mia situazione decisamente non gli piace.
Originale senso del volontariato che hanno questi signori, ma soprattutto grande questa organizzazione che permette a dei “volontari“ di scegliere come, quando, se, ma soprattutto a chi offrire il proprio aiuto. In altre parole, a fronte di requisiti “obbligatori” (leggasi tesseramento, sarmunito, contributo alle spese) richiesti giustamente dall’associazione e regolarmente esibiti dal sottoscritto, lo stesso è stato lasciato completamente solo.
E questa sarebbe un’associazione che si “prende carico del paziente affetto da bla bla bla? “Ma mi faccia il piacere!!!” disse Totò in tempi non sospetti.
Ho avuto modo di parlare con qualche volontario di strutture un po’ più organizzate, e mi hanno garantito che una volta che la società/associazione dichiara di effettuare un servizio, o piaccia o non piaccia, esso deve essere fatto volontario o non volontario.
Stiamo parlando di aiutare persone, non consegna di cartoline natalizie. Detto questo, consiglio a tutto il comitato direttivo di organizzare sul serio questo servizio per i pazienti, perché è veramente utile, ma di scegliere persone che realmente siano volontari, e non semplici pensionati la cui funzione sociale è quella di leggersi i giornali su una panchina del parco.
Inoltre non è offrendo il furgone (con obbligo di ricerca di autista simpatico da parte mia) a me, come gentilmente fatto dal presidente provinciale, che umanamente ringrazio che si risolve il mio problema. Questa soluzione avrebbe sistemato il problema del volontario, forse il mio, ma ne avrebbe creato tanti all’associazione.
Quindi, in conclusione, a prendere certi “volontari”, si rischia di stare, invece che con gli ippopotami, con le pantegane.
Mario Fantasia
Per chi volesse leggerlo, ecco il link diretto all’articolo “Io sto con gli ippopotami”.
https://neurowebchannel.org/io-sto-con-gli-ippopotami-di-m-fantasia/