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Per chi suona la campana di Mario Fantasia

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  • Categoria dell'articolo:M. Fantasia

Siamo alla vigilia del nostro primo anno di vita del nostro web channel

Noi della Redazione, su quello che finora abbiamo fatto e quello che abbiamo intenzione di fare e quello che sicuramente faremo.

Abbiamo sempre detto che il centro focale, il punto di partenza di ogni nostro progetto deve essere il paziente, i suoi parenti più stretti e chiunque graviti nell’orbita di chi è colpito dalla maledizione della SM.

Essendo nati da poco, siamo partiti, gioco forza dalle problematiche più pressanti, ed abbiamo concentrato il nostro sguardo solo sulla SM, ma, a mano a mano che passava il tempo, ci siamo resi conto che questo approccio non è solo ed esclusivo nostro appannaggio, gente “multipla mente” sclerata, ma a tutte le persone affette da malattie neurodegenerative.

A mano a mano che il tempo e i nostri servizi passavano, abbiamo notato, con nostra grande sorpresa, nei nostri colleghi un qualcosa che ci ha molto fatto riflettere: abbiamo notato che fondamentalmente il paziente di SM è pigro. Tutti, dagli psicologi, dai medici e via via scendendo sino ai singoli pazienti, si affannano a dipingere chi è colpito da questa patologia come una persona mediamente acculturata in materia medica.

Non contraddiciamo questo giudizio perché questo è un aspetto che abbiamo potuto facilmente constatare in tutto quello che finora abbiamo prodotto: dalle interviste ai pazienti, ai vari speciali che si sono susseguiti.

A questo punto la domanda che ci siamo posti è stata questa: “Fermo restando il grado di interessamento verso la malattia mediamente buono, su che cosa basano le loro convinzioni i nostri colleghi ammalati?” Sono forse concetti che si sono tramandati da padre in figlio, di generazione in generazione, oppure sono stati elaborati facendo leva su tutto quello che oggi abbiamo a disposizione (libri, internet, l’enciclopedia “de noantri” di Facebook), oppure sono verità (e quindi da prendere come dogmi) sviluppate da qualche scienziato fai da te, grande copiatore/incollatore di Facebook?

Faccio qualche esempio, per chiarire meglio il concetto.

  • Quanti di voi hanno deciso di intraprendere la strada farmacologica nel trattamento di questa patologia?
  • Siete convinti della vostra scelta?
  • Chi vi ha dato tutte queste convinzioni?
  • Quanti di voi, invece hanno deciso di seguire altre strade alternative (CCSVI, Cannabis, Vitamina D)?
  • Sulla base di cosa avete maturato le vostre convinzioni?
  • Quali sono gli strumenti che hanno cementato la vostra presa di posizione?
  • Sulla base di che cosa potete dire che la vostra posizione è quella giusta, e chi segue altre strade sta sbagliando?
  • Chi o cosa vi ha istruito sulla cannabis, e soprattutto cosa sapete in merito?

Provate a dare qualche risposta a queste domande. Qualche dubbio ve lo faranno nascere. Se così sarà, questo articolo ha raggiunto il suo scopo, e con esso ha ragione di esistere questo canale informativo che è ScleroWeb.

Abbiamo voglia di andare a fondo a questa situazione, vogliamo capire bene cosa succede, e questo lo faremo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, e come lo sappiamo fare, con l’obiettività e la schiettezza che ci contraddistinguono cercando di togliere gli alibi che alimentano questi comportamenti pigri, antipatici e pericolosi per la nostra salute.

Dobbiamo arrivare al punto di provocare domande scomode, ruvide, ma che ci permettono di guardare alla malattia con i nostri occhi, e non con gli occhi di chi vuole vivacchiare parassitariamente sulla nostra pelle, senza avere la curiosità vera di chi vuole realmente guarire.

È per non alimentare questa pigrizia che noi continueremo a suonare la campana di ScleroWeb… piaccia o non piaccia.

Mario Fantasia