Al momento stai visualizzando Riconoscimenti internazionali sull’esistenza e identità della malattia CCSVI e riconoscimento del metodo Zamboni per la diagnosi

Riconoscimenti internazionali sull’esistenza e identità della malattia CCSVI e riconoscimento del metodo Zamboni per la diagnosi

Congresso mondiale UIP 2009 Montecarlo:

Al Congresso Mondiale UIP di Montecarlo è stato presentato il complesso quadro vascolare dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (sigla internazionale riconosciuta CCSVI). Si tratta di 4 pattern principali di malformazioni stenosanti delle principali vene di drenaggio cerebrale e spinale che vengono colpite a livello extracranico ed extravertebrale nei sistemi azygos e giugulare. Tale quadro si associa in misura preoccupante ad una condizione neurologica che è la Sclerosi Multipla. Il quadro non è stato trovato in altre malattie neurologiche. Nei giorni successivi si è tenuta la Consensus Conference sulle malformazioni dell’apparato venoso, presieduta dal prof. BB Lee di Washington. L’ evidenza delle prove angiografiche e della documentazione scientifica prodotta ha fatto sì che nel nuovo documento di Consenso e di Linee Guida, le lesioni stenosanti della CCSVI siano state inserite ufficialmente fra le malformazioni dell’apparato venoso, con voto unanime degli esperti di 47 Paesi riuniti al Congresso Mondiale di Montecarlo. Tale documento verrà pubblicato a breve su International Angiology.

Società italiana di angiologia e patologia vascolare (siapav)

Milano, 28 nov. 2011 – (Adnkronos) – “No a speculazioni sulla cura dell’insufficienza venosa cerebrospinale cronica”, la Ccsvi, per la quale l’angiologo di Ferrara Paolo Zamboni ha ipotizzato una relazione con la sclerosi multipla. L’appello arriva dalla Società italiana di angiologia e patologia vascolare (Siapav). In questi giorni “invierò al ministro della Salute Renato Balduzzi e agli assessorati regionali alla Sanità la richiesta di attivazione di codici diagnostici e terapeutici specifici per la Ccsvi”, ha annunciato Giuseppe Maria Andreozzi, presidente della Siapav per il triennio 2009-2011, che in marzo aveva già inviato una lettera aperta sul tema al Consiglio superiore di sanità

Annual meeting – società internazionale per le malattie neurovascolari (isnvd) – consensus conference – 2011

Approvate alla unanimità il 90 % della metodica per diagnosi della ccsvi proposto dal prof. Paolo Zamboni siglato dai più autorevoli medici neurovascolari internazionali, un documento che pone i parametri di riferimento di indagine valido per tutto il mondo. Ne è risultato un documento approvato all’unanimità, dove il 90% del metodo che era stato precedentemente proposto dal gruppo di Ferrara e di Bologna è stato approvato unanimemente. Le principali società che si occupano di indagini diagnostiche sul sistema venoso che hanno partecipato alla Consensus Conference sono: European Venous Forum, l’Unione Internazionale di Flebologia, la Unione Internazionale di Angiologia, l’American e l’Australasian College of Phlebology, la Società Italiana di Patologia Vascolare, la Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare.

Congresso mondiale UIP 2013 Boston

2000 delegati di 47 paesi dell’Unione internazionale di flebologia (UIP) presenti a Boston lo scorso settembre hanno sancito in modo imprescindibile, in un documento appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology, due cose molto importanti: che la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) esiste, e che si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla. La comunità scientifica del mondo vascolare lo sancisce in modo imprescindibile. Questo è quanto definisce ufficialmente il documento internazionale di consenso sulle malformazioni vascolari, appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP). Il documento, intitolato “Diagnosi e trattamento delle malformazioni venose – Documento di Consenso dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP(1)): aggiornamento al 2013“, è stato discusso e votato a Boston nel settembre del 2013 dalla società scientifica più importante, più antica e più numerosa che si occupi di vene nel mondo. I 2000 delegati di 47 paesi presenti a Boston, sulla base delle evidenze scientifiche scaturite dal lavoro dei ricercatori negli ultimi quattro anni, hanno approfondito e dettagliato quanto su questo tema fu già approvato nella UIP 2009 a Montecarlo, e ha raggiunto un consenso sui seguenti punti, che confermano in modo definitivo ed eclatante quanto scoperto e indicato a partire dal 2007 dal prof Paolo Zamboni, dell’Università di Ferrara:

  1. La CCSVI esiste e in molte delle sue presentazioni può essere assimilata a una malformazione tronculare dell’apparato venoso (ndr: ossia, che si sviluppa nel feto tra il terzo e il quinto mese di gravidanza). Del tutto simile a quelle che si incontrano in altri settori dell’albero vascolare umano come nelle vene Iliache e nel la vena cava;
  2. Per diagnosticarla è meglio utilizzare dei sistemi multimodali che comprendono la pletismografia, l’ecodoppler, la risonanza magnetica venosa, la flebografia con catetere ed infine gli ultrasuoni intravascolari (ndr: si supera così il problema della ‘operatore-dipendenza’, che ha provocato risultati dissonanti in alcuni studi diagnostici. In ogni caso, la stragrande maggioranza degli studi internazionali indipendenti, compresi in tre meta-analisi confermano una significativa prevalenza della CCSVI nella Sclerosi multipla);
  3. Si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative fra cui la sclerosi multipla e può anche essere presente nella popolazione apparentemente sana;
  4. Può provocare delle conseguenze sulla perfusione o ossigenazione cerebrale nonché sul flusso del liquor cerebrospinale.

P. Destro