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Saluto ad un amico: arrivederci Luigi – NeuroWebChannel

È sempre dura salutare prima di una partenza. È ancora più doloroso salutare chi è già partito

Ricordo le partenze che ho vissuto: le partenze degli amici, degli zii che tornavano alle proprie case dopo le vacanze; ricordo le partenze che ho vissuto quando ero io a partire lasciando persone, affetti che speravo di trovare al mio ritorno.

Per essere romantici, brillanti, per farsi notare come persone con una sensibilità elevatissima, ci rifugiamo nell’ovvia frase “partire è un po’ morire “.

Poi c’è chi applica letteralmente alla rovescia queste cinque parole, e muore per davvero.
A questo punto, sempre per essere romantici, brillanti, per farsi notare come persone sensibilissime, dovrebbe scattare, anche qui, la frase ad effetto: “morire e come partire “. Non so se è la stessa cosa, anche se in entrambi i casi ciò che è certo è che si sente la mancanza di qualcuno.
Ciao Luigi.
Ce l’ho fatta a dirlo. (Il titolo l’ho scritto dopo)

Ci siamo visti l’ultima volta un paio di mesi fa, ripromettendoci di organizzare qualcosa insieme. Volevamo fare qualcosa come lo abbiamo fatto due anni fa, dove tu eri corresponsabile di quell’idea. Sì sto parlando di ‘’Riflessioni senza rete’’, ed è proprio in quell’occasione che ho apprezzato totalmente la tua grandezza.

Ricordo che era la prima volta che facevamo qualcosa insieme, oltre alla canonica intervista di presentazione di parenti di amici che seguono il canale.

L’idea era quella di fare delle chiacchierate senza inizio e senza fine, senza meta…così, sull’onda dell’improvvisazione pura, con i riflettori puntati sui fatti di attualità del giorno che ci coinvolgevano. Non nego che questo tipo di trasmissione è molto complesse da fare per tanti motivi:

  1. Lo strumento videochiamata limita tantissimo l’intesa fra i protagonisti, creando molto facilmente risse verbali ed incomprensioni;
  2. Non sai mai chi degli ospiti prende la sottile linea della tangente emotiva e lascia che l’istinto prende il sopravvento sulla ragione;

Ma l’abbiamo fatta, ed è stata molto bella, almeno per me.

Si, sono programmi pericolosi, quelli in ‘’presa diretta’’ nei quali può succedere di tutto. Sono trasmissioni che prima di essere realizzate ti svuotano emotivamente perché, essendo troppo imprevedibili ti rendi conto di rischiare parecchio della tua credibilità.

In tutte le tre puntate che abbiamo fatto con Luigi questa sensazione di precarietà, di imprevisto non l’ho mai avvertita. Sapevo dell’estrema pacatezza, sensibilità, equilibrio di chi con me condivideva quel palcoscenico, mi sono bastati pochi minuti per capire la sua maturità.

Amici, con me c’era LUIGI ZAPPA

Lo conoscevo relativamente da poco, ma era come se lo conoscessi da anni, il mio amico Luigi ZAPPA.

Dicono che le conoscenze che si fanno su Facebook, sono conoscenze fittizie, virtuali ed il mondo di Facebook è un mondo solo ed esclusivamente finto ed effimero. È vero, sono poche le amicizie e gli amori che sbocciano su Facebook; gli amici sono pochi ma veri, come nella vita reale, soprattutto se nascono in determinati ambiti, specialmente se nascono in situazioni difficili che hanno come scenario comune il dolore e l’angoscia per un futuro già scritto.

Luigi è un amico del mondo di Facebook e lo sento amico nella vita, per me non si è mosso da dove lui era, con il suo sguardo allegro, senza età.
È ancora lì.

Sarà ancora con noi su Neuroweb Channel per continuare quello che ci eravamo ripromesso di fare, perché lui è parte questo nostro sogno, il sogno di Neuroweb Channel.

…e poi ci rifugiamo nell’ovvia frase “partire è un po’ morire “, e poi c’è chi applica letteralmente alla rovescia queste cinque parole, e muore per davvero…
Arrivederci, Luigi.

Maro Fantasia