Brutta roba cercare di essere il ragazzo di Laura Pausini e chiamarsi Marco …
Brutta roba cercare di essere il ragazzo di Laura Pausini e chiamarsi Marco. Ci siamo lasciati e questa stronza, che era ricca, ha raccontato a tutti che io me ne sono andato e non ritornerò più. Tutti conoscono quello che ho fatto e lo hanno anche cantato: “Marco se n’è andato e non ritorna più… “. Ma qualcuno si è chiesto perché me ne sono andato da un simil bocconcino (in tutti i sensi) e non sono più tornato ?
Mettiamo un po’ di ordine.
Correva l’anno 1991 e da 6 mesi ero il ragazzo di Laura, Marco per l’appunto. Eravamo una coppia felice: lei con la sua orchestra che cantava in tutta la Romagna, ed io con la mia sedia a rotelle che la seguivo per tutta la Romagna.
Una vita da sogno: lei guadagnava e io rincorrevo.
Ricorderò sempre, per tutta la vita, il mio primo regalo che le ho fatto: uno stupendo e coloratissimo anellino di plastica trovato nelle patatine PAI.
Ricordo ancora i suoi occhi pieni di ammmmoore e di gratitudine che mi dicevano: “Ti sei sprecato”.
Ricorderò anche tutti i concerti a cui ho assistito inseguendola per tutta la Romagna. Diciamo che essendo celere nei miei movimenti arrivavo con qualche minuto di ritardo, ma per la fine del concerto io c’ero.

Che bei tempi !
Ma dopo i miei 30 anni anche le cose più belle finiscono. Dovevo farle capire che le potevo dare molto di più.
Volevo darle un qualcosa di più tangibile del mio amore, e l’idea mi venne guardando una pubblicità di qualche anno prima.

La MACCHINA.
Simbolo di autonomia e indipendenza.
Potevo andare dove volevo, quando volevo con LAURA.
Potevo farlo , con qualche doveroso e minimo adattamento dove volevo e quando volevo con LAURA.
Soluzione fantastica.
Dovevano essere mie la macchina…e il QQuore di LAURA PAUSINI.
Avevo da risolvere solo un paio di problemi:
- La pubblicità era degli anni ottanta e la macchina costava il triplo;
- Dove li prendevo 3 milioni?
- Dovevo procurarmi i soldi, ma come?
Idea: UNA RAPINA.
Tutto si può fare nella vita, però in certe situazioni la forma è più importante del contenuto.
Mi spiego: qual è l’obiettivo ?
Fare soldi.
Ma con una sedia a rotelle come cazzo puoi fare soldi con una rapina ?
Organizziamoci.

Ho scoperto anche questo aspetto durante lo scherzo che tutti noi abbiamo fatto a qualunque età: lo scherzo dei Campanelli. Si suona al campanello di uno stabile e poi si corre per non farsi scoprire. Ma con una carrozzina… Chi è che suona e soprattutto: chi è che corre ?

Fondamentale per non farsi riconoscere: calzamaglia o passamontagna?
Altra domanda fondamentale: dobbiamo utilizzare un furgone attrezzato con tanto di scritta AISM sopra, oppure si utilizza una macchina sportiva ?
Il nostro obiettivo è una banca con tanti soldi e con un parcheggio per disabili.
Avremo la certezza di parcheggiare comodamente, sfruttando un nostro sacrosanto diritto.

Bisogna anche trovare una banca con lo scivolo per disabili che permetta di salire sul bancone per minacciare i cassieri.
Qui la vedevo dura.
Ci avrei pensato al momento.
Non riuscivo ad immaginare come sarebbe stato un inseguimento fra me e la Polizia una volta uscito dalla banca: io che cerco di entrare con tutta la carrozzina nell’auto sportiva, o inseguito sul pulmino dell’AISM ?


Sono gia stanco.
Vaffanculo ai soldi, alla Pausini. Meglio il treno.
