SM Sindrome Misteriosa (cercando di fare chiarezza nel silenzio della notte)
Carissimi amici, so che devo usare la ragione per districarmi agilmente nei meandri della Scienza, e soprattutto per cercare di rendermi comprensibile. Stanotte nel silenzio, è il momento migliore per cercare di ripercorrere le tante tappe della tua vita, non potendo chiudere occhio per il caldo che quest’estate non ci ha dato tregua, mi risuonavano tante parole. In primis quelle del dottor Salvi: “La sclerosi multipla a tutt’oggi rimane un mistero assoluto”.
Le uniche parole vere in un contesto medico che non si prefigge di arrivare alle cause di questa patologia, ma di mettere a tacere i sintomi, dopo averli riprodotti in animali da laboratorio, attraverso i farmaci, i quali il più delle volte presentano effetti collaterali, dicono loro, quando invece sono primari, non secondari, aggravano lo stato di tossicosi in cui già versa l’organismo, e provocano spesso altre patologie.
Cercherò di centrare, con le poche conoscenze scientifiche che ho, i punti salienti. Non sono una donna ambiziosa, la mia più grande ambizione è cercare di stare meglio, e trasmettere quel poco che capisco agli altri. Ognuno di noi ha uno scopo in questo viaggio terreno.
Qual è il mio??? Me lo chiedevo stanotte, memore della lettura serale di STORIE DI ORDINARIO RISVEGLIO, uno di quei libri, che come certe persone, ti capitano al momento giusto. Una questione di sincronismi, che cominci ad intravedere quando fai pace con te stessa, quando ti senti parte di un Tutto solo nel momento presente, in cui ogni cosa sembra convergere per darti risposte.
NON TOLLERO CHI SI ADATTA AD UN SISTEMA CHE NON VA
La mia malattia e quella di tanti altri è un ENIGMA. Stiamo diventando un popolo di “sclerati”, la prova che ancora non esiste una cura, una terapia, per guarire.
Se hai un enigma di fronte cerchi di fare chiarezza. Ma come??? Non ci sono riusciti in circa mezzo secolo bravi ricercatori. Non ci sono riusciti, o hanno preferito non vedere, non scorgere una soluzione? Non lo so.
Iniziamo, è solo una piccola parte.
Scriverò in generale di antiossidanti, ed in particolare di un antiossidante naturale, cioè che produciamo noi, il Glutatione.
Perché spesso ci dicono di assumere sostanze antiossidanti attraverso la dieta o tramite integratori?
Cos’è un antiossidante??? È una sostanza che impedisce o rallenta l’ossidazione, cioè la combinazione di sostanze chimiche con l’ossigeno.
Prima partiamo dalla considerazione che siamo costituiti da materia e da energia. La sostanza sia vivente che non vivente è formata da atomi, ed ogni atomo è a sua volta costituito da particelle subatomiche. Parlerò di quelle fondamentali, gli elettroni, i protoni, i neutroni, anche se con l’invenzione del microscopio elettronico, e con gli studi ad esso successivi, ne sono state individuate tante altre.
Guardando questo semplice schema potete vedere che l’atomo presenta al centro una massa più compatta, il nucleo, formato da protoni, particelle cariche positivamente e da neutroni, particelle neutre. Attorno al nucleo gravitano gli elettroni, particelle cariche negativamente a formare orbite ellittiche (l’ellisse è una figura geometrica che somiglia ad un cerchio schiacciato). Cariche dello stesso segno si attraggono.
Come mai gli elettroni non collassano sui protoni???
Perché i protoni sono tenuti saldamente nel nucleo dai neutroni, compattati ad essi da forze nucleari di notevole entità. Sono quindi solo gli elettroni che possono allontanarsi dall’atomo, per formare legami ad una distanza ben precisa con altri elettroni di altri atomi ( per un legame ne occorrono almeno due, uno per atomo), o per formare ioni, atomi non più stabili elettricamente, ma carichi positivamente o negativamente.
Un atomo di un elemento allo stato elementare è elettricamente neutro, è individuato da un numero atomico, che ci indica il numero dei protoni, che corrisponde a quello degli elettroni. Negli orbitali più esterni sono presenti due elettroni.
Un atomo perde la sua neutralità elettrica quando perde o acquista elettroni, e questo avviene nelle reazioni di ossidoriduzione. Quando una sostanza perde elettroni si ossida, quando li acquista si riduce.
L’ossidazione è quindi la combinazione di sostanze chimiche con l’ossigeno. In questa reazione si perdono elettroni, mentre in quella opposta di riduzione si acquistano elettroni.
Le reazioni di ossidoriduzione permettono la vita
Perdere elettroni, cioè ossidarsi, significa diminuire il proprio livello energetico.
Se l’energia diminuisce sopravviene la malattia, se si annulla arriva la morte. Da questo si capisce che bisogna evitare a tutti i costi l’ossidazione della sostanza vivente, per allungare al massimo la vita e prevenire l’invecchiamento e la degenerazione cellulare.
Quando una sostanza perde un elettrone diventa un radicale libero, un elemento molto instabile perché ha un elettrone spaiato. E per pareggiare il conto prenderà un elettrone dalla prima molecola che incontra, trasformando anch’essa in un radicale libero, e dando luogo ad una reazione a catena.
Gli antiossidanti servono ad eliminare i radicali liberi, dannosi per la vita.
I radicali liberi agiscono su tutte le cellule, e in particolare sui lipidi della membrana cellulare (che regola il trasporto dei nutrienti all’interno della stessa cellula e l’eliminazione delle scorie prodotte), sugli enzimi (proteine che accelerano tutti processi metabolici) e sul DNA. Quindi anche un radicale libero può modificare la sequenza del codice genetico.
I radicali liberi, che si producono a seguito dell’ossidazione, sono alla base di tutte le malattie cronico-degenerative e tumorali.
Il nostro corpo può combattere la formazione di radicali liberi in due modi. Il primo, usando enzimi antiossidanti che trasformano i radicali liberi in sostanze inoffensive, l’acqua o l’ossigeno. Il secondo modo è quello di utilizzare un gruppo di nutrienti esterni all‘organismo, come ho già scritto attraverso la dieta.
Ma il ruolo fondamentale è svolto dal Glutatione, il più potente antiossidante che produciamo, in quanto il nostro corpo non può esimersi dal produrre ossidanti.
Tutto ciò che mangiamo, digerito e assorbito arriva all’interno delle cellule e nei mitocondri (organelli che si trovano dentro la cellula, le cosiddette centrali energetiche della cellula), si combina con l’ossigeno formando Energia ed ossidanti. L’ossigeno è il promotore del danno ossidativo, anche se è indispensabile per la vita. Sembrerebbe un paradosso, ma non lo è.
E nel momento in cui l’antiossidante ripara i tessuti danneggiati diventa ossidante. È un equilibrio fragilissimo. Nelle cellule sane il rapporto tra Glutatione ridotto ed ossidato è di 9:1.
Il glutatione è un tripeptide, cioè è un composto chimico formato da tre aminoacidi, L-Cisteina, L-Glutammato, e Glicina. Gli aminoacidi sono i mattoni che aggregandosi in numero maggiore formano le proteine.
E’ una molecola ubiquitaria, ossia si trova, o si dovrebbe trovare in quantità ottimali, dappertutto.
Svolge un ruolo di primo piano, determinante, a livello epatico. Qui raggiunge concentrazioni molto elevate atte a contrastare l’accumulo di sostanze cosiddette “xenobiotiche”, che sono poi sostanze di scarto estranee all’organismo e provenienti dall’alimentazione, dalla respirazione eccetera. Queste intossicano le cellule innescando importanti processi di degenerazione cellulare.
Se vogliano mantenerci in buona salute è fondamentale che la quantità di glutatione sia adeguata. Accade però che l’avanzare dell’età e fattori esterni riducano la presenza di questa molecola vitale. I naturali sistemi di ricarica del glutatione ridotto possono infatti perdere efficienza nel tempo. Oppure possono deteriorarsi a causa di un accumulo eccessivo di sostanze tossiche.
E se l’equilibrio tra G. ridotto ed ossidato è completamente sfasato, va verso l’ossidazione???? L’azione dei radicali liberi non viene tamponata, e questi vanno a distruggere le varie strutture cellulari, come scritto precedentemente, provocandone col tempo la loro degenerazione, e la morte. Verrà meno col tempo anche la detossificazione, cioè in parole povere, andrà aumentando lo stato di tossicosi del nostro organismo.
SIAMO LONTANI DALL’EQULIBRIO
Dall’intestino, che è il nostro secondo cervello, in cui sono presenti sistema nervoso ed immunitario, le tossine arrivano al cervello, al SNC (encefalo e midollo spinale). È importante quindi lo stato in cui versa l’intestino.
Ma se la degenerazione cellulare è già avvenuta, se il nostro Glutatione ridotto è carente, e lo introduciamo con gli integratori limitiamo altri danni? I danni sono irreversibili? Evitiamo un’ulteriore degenerazione e progressione della malattia?
Ma se le tossine sono più del dovuto vanno ad intasare le vene???
L’ipossia da ipoperfusione nel SNC (encefalo e midollo spinale) cosa provoca?
L’autoimmunità della SM, sostenuta per tanti lunghi anni non è stata mai dimostrata, anche se a molti pazienti vengono ancora somministrati immunomodulanti e immunosoppressori.
Esiste una componente infiammatoria e a cosa è dovuta? L’infiammazione è una reazione dell’organismo per segnalare che qualcosa non va. Cosa? Il flusso di sangue rallentato provoca nell’encefalo depositi di ferro. Negli eritrociti, i globuli rossi, cellule del sangue è presente una proteina, l’emoglobina, che serve al trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica, rispettivamente nelle arterie e nelle vene. L’emoglobina è una ferro proteina, cioè contiene ferro nel gruppo chiamato Eme. Più sangue, più globuli rossi, più emoglobina, più ferro.
Riporto le parole del Dottor Salvi duranti l’ultimo convegno di Cortina E’ più probabile che sia una malattia da perfusione del cervello, una patologia degli oligodendrociti, delle cellule che formano la mielina. L’ipossia (carenza di ossigeno) induce la rottura della barriera ematoencefalica, provocando l’iniziale danno degli oligodendrociti, anche con sostanza bianca intatta. L’ipoperfusione, dovuta a stenosi venosa, è il primum movens, prima dell’infiammazione della mielina. L’ipoperfusione da alterato scarico venoso provoca alterazione del tessuto, infiammazione, ed intervento dei linfociti T.
Perchè la forte discrepanza tra clinica e diagnostica??? Tante placche e pochi sintomi, poche placche e tanta disabilità? Perchè non considerare allora l’Ipossia da ipoperfusione come cogenesi di molte malattie neurodegenerative???
Ma se l’Anossia (assenza di ossigeno) provoca morte, perché l’Ipossia non dovrebbe provocare malattia?
Infiammazione e sclerosi della sostanza bianca, della mielina, e degenerazione assonale con conseguente morte dei neuroni nella sostanza grigia, sono processi indipendenti nel tempo e nello spazio?
E se la Fatica dipendesse dalla lentezza con cui defluisce il sangue dal cervello al cuore?
Riporto un esempio del Prof Veroux, è come trovare l’autostrada bloccata e dover prendere tante strade secondarie. Si arriva allo stesso luogo, ma con un tempo notevolmente maggiore.
Le domande sono tante. Aiutatemi a trovare risposte, basta solo un po’ d’impegno, per non farci fregare dalle parole convinte di “illustri medici”. Per favore, segnalatemi quello che ritenete sbagliato, e dimostratemi perché.
Dott.ssa Angela Sortino